Dal punto di vista dei materiali, i tessuti d’arredamento vintage sono non di rado in fibre naturali, ma non mancano, tenendo conto della voglia di sperimentare e della moda del tempo, quelle artificiali. Bisogna comunque tener conto del fatto che, se non è impossibile, con un pizzico di fortuna, accaparrarsi buoni quantitativi di stoffa d’epoca o rotoli di parati, è più facile procurarsi piccole pezze, campionari o elementi tessili già confezionati, magari arricchiti con passamanerie, fettucce o frange.
Come utilizzare tutte queste risorse? Un campionario può diventare una grande fonte d’ispirazione: per decorare mobili, realizzare cuscini, fondi per piccoli pannelli, o giocare con la versione più attuale del patchwork accostando decori e tinte. Da quelli che furono copriletto o tende possono rinascere interessanti elementi: basta gettarli con apparente casualità su un divano, o metterli sul letto, ma di traverso rispetto ad una coperta neutra; tagliando eventuali parti rovinate, ecco paralumi, runner ovvero strisce per i tavoli, ispirazioni per portapenne, vassoi o svuota tasche.
[amazon_link asins=’B00TW7GSHG,B01I70ICAY,B073B53RFN,B073B6WVLN,B076B4YJ32,B00FN09ON6′ template=’ProductCarousel’ store=’arredacountr-21′ marketplace=’IT’ link_id=’42635074-cbea-11e7-94e7-b98ede90c858′]I tessuti più preziosi si trasformano in quadri, mentre gruppi di oggetti tessili tra loro analoghi, come tovaglioli o i piccoli asciugamani detti da ospite, propongono la suggestione di una sorta d’installazione vintage: corde come quelle per stendere o tondini metallici, a cui appenderli con ironia usando mollette di legno oppure coloratissime, in un corridoio bio o in un angolo spento della cucina.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css_animation=”” row_type=”row” use_row_as_full_screen_section=”no” type=”full_width” angled_section=”no” text_align=”left” background_image_as_pattern=”without_pattern”][vc_column][/vc_column][/vc_row]